In questi giorni a qualsiasi ora si accenda la televisione si ha la possibilità di seguire, guardando la Rai, le Olimpiadi. Il presente articolo non vuole assolutamente costituire un approfondimento sull’andamento delle stesse per l’Italia o su quale possa essere stato finora il bilancio del medagliere, quanto piuttosto ci preme approfondire il tema di cosa in realtà rimarrà una volta che la manifestazione sportiva chiuderà i battenti.

Ovviamente, le “Olimpiadi moderne” si differenziano notevolmente non solo da quelle antiche, quando gli atleti partecipavano recandosi alla città greca di Olimpia spinti dalla voglia di arrivare alla gloria, ma anche da quelle degli ultimi decenni quando la crisi ancora non mordeva e solo pochi Stati avevano un’economia tale da poter sostenere il peso di una manifestazione di siffatte spropositate dimensioni. Ad oggi il “circus” delle Olimpiadi viene visto dai Paesi che si candidano per organizzarle come un’occasione importantissima per mettersi in mostra rispetto a tutto il mondo, attirare turisti, dare una spinta all’economia, realizzare infrastrutture.

Su questi ultimi due punti si deve sicuramente dire che delle edizioni da Atene 2004 a Londra 2012, solo quella pechinese del 2008 ha dimostrato sostenibilità economica (grazie sicuramente anche agli ingenti investimenti fatti dalla grande imprenditoria cinese). Addirittura, Taluni economisti hanno ritenuto che la spesa eccessiva per le Olimpiadi abbia costituito elemento importantissimo della gravissima crisi economica che tutt’ora morde la Grecia. L’edizione in via di conclusione non è da meno: spese folli, strutture mastodontiche e sindacati infuriati per il trattamento al limite del disumano dei lavoratori, sono stati gli elementi caratterizzanti del pre-Rio2016.

Dunque, è corretto dire che, senza alcun dubbio, una delle cose che rimarrà sarà, da un lato, un insieme di infrastrutture utili ed in grado di facilitare la vita dei cittadini, dall’altro, tangibilmente ci si renderà conto di come altre saranno puramente inutili, vere e proprie cattedrali nel deserto quale è stato, ad esempio, lo Stadio di Manaus costruito per gli ultimi Mondiali.

Infine, dobbiamo constatare, tuttavia, che dopo ogni Olimpiade si assiste ad un incremento importante dei nuovi praticanti sport di cui la maggior parte minori. Tale è un dato importante anche perché i nuovi utenti non sceglieranno solo le attività più diffuse, ma anche quelle meno conosciute.

O.I.P.E.S. quale Organizzazione che porta avanti un modello assolutamente sociale di Sport, comprende e vuole mettere in evidenza l’importante valore promozionale delle Olimpiadi, riconoscendo come sia fondamentale sottolineare i benefici della pratica sportiva, quando pulita (senza l’impiego di doping) e rispettosa dei propri avversari.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *